A CONTI FATTI
ABSTRACT
di un Cinquantennio.
“Con la rabbia agli occhi”, attraverso la manipolazione cinematografica della realtà, analizza le vicende politiche e storiche del nostro paese e la psicologia di massa della società italiana dal dopoguerra agli anni ’90. L’opera, coglie attraverso gli occhi dei registi, i caratteri distintivi dell’epoca nelle sue molteplici sfaccettature: cronaca, politica, rabbia sociale, corruzione e disillusione, in un fil Rouge appassionante e crudo al tempo stesso.
Nell’opera vengono analizzate, sul piano semiotico, più di un centinaio di pellicole, selezionate per la loro veridicità, nella crudezza di una rabbia che monta ed anima la società nel corso del tempo. Nel racconto viene introdotto un punto di vista inedito, quello del corpo di Polizia, attraverso la ricostruzione reale dei contenuti di “Polizia Moderna”, in relazione ad avvenimenti cardine di questo storico quarantennio.
⇓ SCARICA IL COMUNICATO STAMPA ⇓
l cinema criminale è un incrocio di letteratura (Gadda, Pasolini, Albinati), storia (Piazza Fontana, i “golpi bianchi”, la P2), cronaca nera (“la Banda della Magliana”, il massacro del Circeo). Matura e prende forma nel conflitto tra cittadini e delinquenti che squarcia la società italiana dal Secondo dopoguerra e genera sperequazione, fame, delatori, profittatori e parassiti.
Lo stato criminale di Sciascia, il sentire mafioso, la dimensione occulta del Potere imbrattano la celluloide e travolgono il Belpaese a suon di complotti,
intrighi, logge massoniche, raffiche di mitra, “stragi di Stato”, stupri collettivi, rapine a mano armata, pallottole vaganti e vittime innocenti: da tutto questo il cinema italiano trae linfa vitale per oltre mezzo secolo mostrando sullo schermo la psicologia di massa di un Paese che agisce come una belva… con la rabbia agli occhi.
Accumulando trame, battute di sceneggiatura, stralci di romanzi o verbali della polizia, resoconti psicanalitici, dichiarazioni di giudici e commissari (veri e finzionali) Fogliato assembla un tomo definitivo e caleidoscopico sulla Storia del nostro Paese, così come si è originato da una “scena primaria” felice e insidiosa: il boom del benessere ha creato mostri che ancora imperversano.